ACCESSO MINI INVASIVO PER VIA ANTERIORE

La via anteriore mini invasiva, permette di eseguire l’intervento di impianto della protesi dell’anca attraverso un accesso praticato sulla regione anteriore della radice della coscia.

È possibile accedere all’articolazione attraverso l’interstizio anatomico tra sartorio e retto femorale medialmente e tensore della fascia lata lateralmente, senza distacco o incisione di muscoli e/o tendini, spostando i tessuti muscolo tendinei.

Tale tecnica consente evidenti vantaggi; i più importanti:

  • La mancata incisione di tendini e/o muscoli, riduce sensibilmente il dolore post-operatorio, l’utilizzo di farmaci sia per via orale che endovenosa per la gestione dell’analgesia, consentendo un più rapido recupero funzionale;
  • Minor sanguinamento intra e post-operatorio;
  • Minor rischio di lussazione. Molto importante soprattutto in pazienti che hanno l’obiettivo di tornare ad un livello di attività sportiva amatoriale di buon livello;
  • Incisione cutanea di dimensioni ridotte, grazie all’evoluzione tecnica ed allo sviluppo di strumentari dedicati. C’è anche la possibilità di una incisione cutanea altamente estetica, dedicata soprattutto alle pazienti di sesso femminile;
  • Recupero funzionale più rapido con ripresa precoce della deambulazione in assenza di ausili (entro 15 gg), della capacità di salire e scendere le scale e di guidare l’automobile;
  • Recupero delle ADL (activity daily living), dell’attività lavorativa e sportiva con ritorno ad uno stato di benessere globale più rapido proprio per la “tissue sparing surgery” che induce una dissezione smussa dei piani anatomici con minor alterazione degli indici di flogosi e minor reazione infiammatoria globale dell’organismo;
  • Buona visione dell’acetabolo per un corretto posizionamento del cotile;
  • Il risparmio osseo, infine, particolarmente indicato nei pazienti giovani, permette la revisione della protesi in futuro, considerando che la durata delle componenti protesiche in genere è di 15-20 anni, è indipendente dall’accesso chirurgico, ma dipende dalla morfologia dell’anca usurata e, pertanto, dalla tipologia di protesi inserita.

La soddisfazione del paziente è evidente fin dai primi giorni post-operatori. Il recupero è completo e migliore rispetto agli altri accessi chirurgici che aggrediscono l’articolazione coxo-femorale nell’arco di tempo dalle 2 settimane ai 2 mesi postoperatori.